Tra pochi giorni avremo tutti, o quasi, qualcosa di nuovo da indossare, qualcosa da mostrare con fierezza ai nostri amici. Gioielli scintillanti cingeranno polsi felici, almeno per una sera, e su voluttuose scollature dondoleranno come trofei rinnovate promesse d’amore.
I desideri di grandi e piccini stanno per avverarsi, o quasi. Qualcuno acquisterà il best seller dell’anno perché fa molto intellettuale-radical-chic regalare un libro di questi tempi.
Daremo baci e riceveremo abbracci, telefoneremo ai parenti e agli amici lontani e, a fine giornata, il riverbero dei tanti auguri fatti e ricevuti ci donerà una inaspettata serenità.
Luci, stelle, dolci e bollicine abbonderanno sulle nostre tavole. Cibo sempre in quantità spropositata perché mangiare è un po’ ingrassare la fortuna e noi, di buona sorte, ne abbiamo un gran bisogno.
Brinderemo all’amore e all’amicizia, alla salute e alla gioia. Per tutti, o quasi, è un rito che si ripete noiosamente identico ed è come recitare lo stesso copione anno dopo anno.
E poi… poi saremo tutti più buoni e dietro i nostri sorrisi tutto risplenderà, il nostro cuore vibrerà e un vecchio film ci ricorderà che la vita è meravigliosa e i miracoli accadono perché Dio è buono con tutti, o quasi.
È quasi Natale e la gente lì fuori non vuole tristezza, bandita è la malinconia, banditi sono i brutti pensieri e il male nel resto del mondo non è cosa che ci appartiene.
È quasi ora di salutare il vecchio anno, dare le spalle a ciò che si è spento, dire addio alle preoccupazioni. Basta solo un buon vino, un piatto di lenticchie, un botto, un terrazzo vista mare, qualcosa di rosso et voilà le jeux sont fait, o quasi.
©MimmaRapicano_2018