Paesaggi (dal finestrino) dal mattino del mondo

Paesaggi (dal finestrino) dal mattino del mondo

La mia quarantena è iniziata durante un viaggio in macchina dal Colorado al Texas, attraverso i paesaggi deserti del New Mexico, dove tutto scompare. Da quel momento, mentre la radio era un richiamo alla civiltà e al social distancing e ogni piano sarebbe cambiato, non sapevo che il vero viaggio doveva ancora iniziare, e più di duemila chilometri dopo sarebbe finito all’aeroporto JFK di New York.

“L’ologramma è simile al fantasma, è un sogno tridimensionale,

e si può entrarvi come in un sogno. Tutto dipende dall’esistenza del

raggio luminoso che porta le cose; se viene interrotto, tutti gli effetti

si disperdono, e anche la realtà. Ora, si ha proprio l’impressione

che l’America sia fatta di una commutazione fantastica di elementi

simili, e che tutto dipenda unicamente da quel raggio di luce, quel

fascio laser che fruga sotto i nostri occhi la realtà americana. 

Lo spettrale, qui, non è il fantomatico o la danza degli spettri, è lo

spettro di dispersione della luce.”

― Jean Baudrillard, America

Paesaggi (dal finestrino) dal mattino del mondo, di Giulia Zazzi