Eppure sembrava tutto così maledettamente vero.
Intere giornate di pioggia buttati nel letto a disquisire sul futuro, a progettare la casa sullo scoglio vicino al faro così, dicevi, prima o poi una sera avremmo potuto assistere a qualche salvataggio di navi e dare soccorso ai naviganti offrendogli un tè fumante, il nostro preferito.
Viaggi programmati alla perfezione: un anno una meta scelta da te e quello successivo da me. Estati, invece, da trascorrere in casa. Tanto il mare lo avevamo già!
Ma è arrivato l’ennesimo inverno e continuo a restare solo io nella resa di un’assenza che è ancora mistero e nostalgia, e le tue tante, innumerevoli, inconcludenti parole.
Testo e foto di Sara Mignogna