…è Loris il protagonista del cortometraggio, un ragazzo che con semplicità – e sempre un poco di meraviglia – vede il mondo che lo circonda, senza rendersi conto di quanto sia artificiale, finto, idealizzato. E compie un gesto assurdo per riscattare un amore insoddisfatto, forse perché troppo pretende, o forse perché troppo poco riceve.
Simone Bozzelli
LORIS IS FINE (2017) di Simone Bozzelli
Una piccola famiglia, Loris e sua zia. Una piccola vita, sempre la stessa. Loris è un ventitreenne estremamente ingenuo, aspetta un uomo che non ha mai visto. L’uomo, conosciuto in chat, è un sieropositivo disposto a trasmettergli la propria malattia. Per Loris il virus è un alleato alla ricerca del desiderato rapporto simbiotico con Valerio, il suo fidanzato sieropositivo.
Loris sta bene sarà disponibile dal 1 al 3 maggio (fino alle 24:00) in streaming gratuito durante le giornate del Lovers Film Festival a Torino.
Rassegna cinematografica online sul sito e sui social. Il Lovers Film Festival lancia l’iniziativa Lovers on line #cimanteniamoinlinea che si svolgerà dal 30 aprile al 4 maggio, nei giorni originariamente destinati all’edizione 2020. Lovers on line #cimanteniamoinlinea è una rassegna cinematografica completamente gratuita pensata per continuare a restare in connessione con gli autori, il nostro pubblico e la comunità lgbtq+ in questo momento di emergenza sanitaria.
I link gratuiti e visionabili per l’intero periodo (dalle ore 11:00 di giovedì 30 aprile fino alla mezzanotte di lunedì 4 maggio) saranno comunicati sul sito del Lovers Film Festivale sulle pagine Facebook e Instagram.
L’iniziativa fa parte di www.torinocittadelcinema2020.it
In pochi minuti raccontare un mondo, che inizia e in qualche modo finisce, io la reputo un’arte.
Simone Bozzelli racconta una storia, dolcissima e amara insieme, con maestria. Come un artista a fine carriera e non agli esordi.
Il primo minuto e mezzo è un’inquadratura fissa sul primo piano del protagonista: Andrea Arcangeli. L’espressione è felice, da innamorato, una specie di beatitudine. Chi la conosce sa di cosa parlo.
Ma poi succede, è una frattura impercettibile. Un taglio interno nel montaggio. Che non ci si fa caso ma c’è. Il sorriso diventa un’espressione corrucciata. Tipica dell’amante che sa che la sua storia d’amore sta volgendo al termine.
Poi Bozzelli allarga il campo, il giovane protagonista è abbracciato a un altro ragazzo. (Scopriremo in seguito essere Valerio, il suo fidanzato). Di spalle, con una corona sul capo. L’oro che luccica in tutto quel blu. Come investire qualcuno di un ruolo regale, solo per noi stessi. Una specie di miracolo della mente, del cuore.
Insomma dopo questo minuto e mezzo di abbraccio dilatatissimo non posso non pensare a Edward II di Jarman. Quel blu, quell’oro. Quella magia.
Questo è cinema.
Il resto del piccolo film (non mi piace usare la parola cortometraggio per il cinema di Bozzelli, perché di cinema si tratta) vira su altri toni di vaga ispirazione francese. Tempi morti, intimità, e la assoluta bellezza e ingenuità del protagonista lasciata in bella vista, sempre in primo piano sempre presente. Una quotidianità così realistica da fare bruciare gli occhi. Un Raymond Carver visivo.
Indugia la camera sui punti neri schiacciati dalla zia, il pelo fra i denti, i tatuaggi dell’edicola, i bigodini, il suo culo. Gli istanti che non si ricordano mai di una giornata. Gli interstizi del nostro tempo personale. Eccoli, qui, tutti insieme a raccontare l’umanità di un ragazzo innamorato, pazzamente innamorato di un’assenza. Il suo Valerio, di fatto, non compare mai nel film. Se non nelle sue parole, di lui del protagonista. Nelle parole della zia. Dell’uomo sieropositivo conosciuto in chat. Gli altri tutti menzionano un amore un personaggio, che non si vede. Se non di spalle, all’inizio. Ammantato di una luce come una grazia. Tipo quando metti su un’altarino qualcuno.
Io lo definirei un film sull’assenza, più che sulla ricerca della sieropositività.
Non ci sono virtuosismi di movimenti di macchina. Tutto è lasciato alla realtà.
Ed è questa realtà che continua anche dopo l’ultima inquadratura. Una realtà, che c’era prima dei titoli di testa, che esisterà dopo i titoli di coda.
Interpreti Andrea Arcangeli, Manuela del Beato e Milutin Dapcevic
Regia Simone Bozzelli
Produzione Mattia de Marco, Guido Bozzelli e Simone Bozzelli – Produzione Roseville Film
Produzione esecutiva Mattia de Marco
Sceneggiatura Simone Bozzelli e Luca de March
Fotografia Ariel Salati
Scenografia Simone Bozzelli, Ilaria Pascazio e Sara Scordo
Costumi Simone Bozzelli, Ilaria Pascazio e Giorgia Valentini
Montaggio Simone Bozzelli
Musica Marco Monti
Titolo internazionale Loris’ fine
Titolo originale Loris sta bene
Nazionalità Italia
Lingua Italiano con sott. inglese
Durata 20 minuti
Formato HD – 1.85 Colore
Genere: Drammatico, LGTB