In questi giorni caotici e spaventosi ho tenuto un diario visivo per tenere traccia del mio umore e sentimenti durante la quarantena.
Di solito quando inizio un nuovo progetto tendo a curarlo in ogni dettaglio e a tenere tutto sotto controllo.
Questa volta è stato diverso: le foto non sono perfette, forse neanche belle.
Le pagine del diario sono sporche, e le parole scorrono da destra a sinistra in modo confuso e disordinato.
Riguardando quello che avevo fatto dopo giorni di inattività e analizzandolo, ho pensato che forse andava bene così com’era, anzi che forse la forza di questo documento fosse proprio quello che io pensavo essere il suo lato negativo.
Penso che così com’è sia in grado di rispecchiare la situazione che stiamo vivendo in cui quasi più nulla può essere controllato. Ora come ora non ci è possibile fare piani per il lungo termine, si vive alla giornata, come scrivo nel diario: “vivo qui e ora” non più proiettata verso il futuro.
Perché ho tenuto questo diario?
Magari per elaborare meglio quello che sta succedendo, magari per tenermi impegnata con qualcosa o magari per ricordarmi di ricordare come stavo e cosa ho provato e che alla fine è stato bello condividere le mie giornate con Luca.
Il diario completo lo trovate qui