Da oggi è disponibile in tutte librerie Lamb (Edizioni Clichy, 240 pp., traduzione di Leonardo Taiuti), romanzo della scrittrice statunitense Bonnie Nadzam.
Pubblicato negli Stati Uniti nel 2011 — vinse il prestigioso premio Flaherty-Dunnan nello stesso anno –, arriva adesso in Italia con Edizioni Clichy tra le fila della nuova collana Black Coffee.
La trama del romanzo è incentrata sulla vita di David Lamb, un uomo di 54 anni con alle spalle un matrimonio fallito e una carriera lavorativa stoppata sul più bello: dopo esser stato trovato in compagnia di una sua collega, il suo capo lo inviterà a prendere una lunga pausa dal lavoro.
Bugiardo e abile manipolatore, si ritrova a bighellonare in un parcheggio. In testa ha il cappello da baseball di suo padre, seppellito proprio in quel giorno. Tra le auto in sosta incontrerà Tommie, una ragazzina di 11 anni con cui instaurerà un rapporto di amicizia.
Dall’incontro tra i due alla fuga/rapimento il passo è breve: Lamb porterà con sé la sua giovane amica in campeggio nelle Rock Mountains dopo averla sedotta. Una serie di regali e qualche racconto sulle sue vacanze basteranno a far cedere la piccola Tommie al suo invito. Ormai al solo pensiero di rimanere senza di lui si sentiva completamente smarrita.
Partiranno per una vacanza segreta durante la quale Lamb tratterà la sua compagna di viaggio prima come una bambina, poi come un’adulta. Questa considerazione altalenante della ragazzina è consentita anche dal fatto che Lamb desidera alleggerirsi dal peso sullo stomaco dovuto al senso di oppressione che lo accompagnava in ogni momento della sua vita. È pur sempre un uomo di successo che sta lentamente naufragando in un mare popolato dai fallimenti che nel tempo si susseguono. Durante la “vacanza” Tommie si ritroverà a prendere decisioni che non le spettano per via della sua età. Troppo piccola per agire con la dovuta maturità.
Nadzam ha affermato diverse volte che il suo romanzo doveva essere incentrato su un comune rapporto tra due adulti. Poi un giorno vide in TV un servizio sul caso di un pedofilo della sua zona, circostanza che decretò lo stravolgimento delle carte in tavola e il mutamento generale della trama.
È un tema difficile da portare avanti. Quello della pedofilia crea subito scalpore, e fa strano parlare di un argomento così scottante tra i perbenisti. La stessa autrice ha raccontato di aver incontrato numerosi silenzi nel momento in cui decise di indirizzare il suo romanzo su questa nuova linea, e come questi le diedero la giusta spinta nel continuare il suo lavoro. Nel timore la curiosità che si è sprigionata ha avuto la meglio.
Negli Stati Uniti qualcuno ha azzardato il paragone con Lolita di Nabokov, ma oltre alla passione dei due protagonisti per ragazze giovanissime, non si può aggiungere nessun altro punto in comune.
Bonnie Nadzam, originaria di Cleveland, scrive per alcuni giornali statunitensi. Alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati tra le pagine della Paris Review.
Lamb è il terzo titolo ad entrare nella nuova collana Black Coffee di Edizioni Clichy. Gli altri due sono Last days of California di Mary Miller tradotto da Sara Reggiani, e Il prezzo di Dio di Okey Ndibe tradotto da Leonardo Taiuti.
Con questa terza pubblicazione prendono forma i tratti distintivi di un progetto editoriale davvero allettante sin dalle prime battute: pubblicare scrittori emergenti della scena americana e ripubblicare alcuni di quei titoli considerati classici ormai usciti fuori dai cataloghi delle diverse case editrici del nostro paese.
Sul blog di Holdenandcompany potete leggere un estratto da Lamb.