Author: Redazione

Le metamorfosi e le sirene di Nick Cave

Il 9 settembre uscirà il nuovo album di Nick Cave e i suoi Bad Seeds. Si intitolerà Skeleton Tree e sarà preceduto dall’uscita del film One More Time With Feeling, nei cinema esclusivamente per la sola notte di giovedì 8 settembre. Nel frattempo ho deciso di riascoltare Push The Sky Away (2013), ultimo album in studio della formazione capitanata dal talento australiano. Un album composto da nove brani che si apre con We No Who U R, singolo che anticipò l’uscita del lavoro della band nel dicembre del 2012. Nick Cave, rigorosamente pronunciato tutto d’un fiato, è un’icona non solo musicale, ma un flusso creativo fatto a persona che si perde per le strade del teatro, del cinema e della scrittura — solo per citarne alcune. Il suo è un corpo che viene risucchiato nei vortici che contraddistinguno il suo talento come un’entità mai ferma nell’angolo del ring. Sa continuamente mettersi in gioco, e le sue mirabolanti imprese gli riescono in ogni singola sfumatura di colore. La track list dell’album è il miglior manifesto che possa trasmettere …

Le tentazioni di Polly Nor

Anche io, come tutti voi, ho una serie di illustratori preferiti. Ad essere sincero, quello che ho instaurato con loro, con i loro lavori, è un rapporto che vede la sua base eretta su quello che facevo con frequenza quando avevo quattordici anni, ovvero passare gran parte del tempo a disegnare, con tanto di musica in sottofondo e sogni oltre ogni limite. Certo, dallo sciocco disegno all’illustratore affermato ce ne passa di acqua sotto i ponti, ma ogni volta che mi trovo davanti ad una tavola che cattura inspiegabilmente la mia attenzione, mi perdo in quel circolo vizioso che è l’immaginazione e la successiva interpretazione di quello che ammiro. A volte sento qualcuno parlare dell’impossibilità di un’illustrazione di suscitare riflessioni. Affermazioni come queste fanno sorridere, eppure il nostro vivere quotidiano, i nostri lavori sconclusionati, sono fedelmente fondati sull’illustrazione. Basti pensare all’impiego che di essa se ne fa nel campo della pubblicità. In questo modo si crea un parallelo con un’altra espressione artistica che, giorno dopo giorno, non smette di indagare la realtà e rappresentarla nelle …

Nevrosi Ikea

Avrei dovuto scrivere un pezzo di attualità — che parolone — ma sono finito in una casa diversa da quelle che frequento di solito. Trascorrere metà della giornata lontano dalla mia, per me che sono un abituale sedentario che alterna periodi di stasi cronica a sconclusionati momenti di euforica tranquillità, mette addosso una strana sensazione di inadeguatezza. Tutto il resto sembra passarmi davanti agli occhi seguendo il solito ritmo indecente. In conclusione sono finito dietro una scrivania a sfogliare l’ultimo catalogo Ikea, quello da consegnare una volta giunti alle casse nell’apposito spazio. Beh, qualcuno l’ha praticamente rubato, altro che dimenticato in borsa. Il logo e l’immagine di copertina sono di colore verde, soggette alla gradazione delle varie tonalità presenti nella palette di riferimento. La scelta di questo layout sembra molto ricalcare le onde della moda del biologico, del concetto del più-naturale-possibile, del più-naturale-di-così-si-muore. La sorte del verde, un colore che si è visto associato, senza essere mai interpellato, ad una filosofia — se così vogliamo definirla — piuttosto che ad una strategia di marketing. Tutto sommato quelli di Ikea non avrebbero alcun bisogno …

Edonismo e squillo per bene: The girlfriend experience

Le serie TV suscitano dubbi e pareri contrastanti. Se così non fosse sarebbe tutto più facile e noioso. Perderemmo i fattori che contraddistinguo un’opera rispetto ad un’altra, disintegrando la componente artistica fino a ridurla ad una poltiglia omogenea, inutile nella sua forma e contro la sua stessa natura di materia in eterna evoluzione. I casi sono diversi, i rapporti che si instaurano tra le serie TV e chi ne usufruisce sono sempre soggetti ad una lunga catasta di sentimenti ed emozioni che emergono davanti ad una scena qualsiasi. È un mare immenso quello che bagna le spiagge del gusto che lo spettatore è solito frequentare. Tutto segue il lento procedere della consuetudine stilistica, quel frangente in cui non avvertiamo il bisogno di osare perché la pigrizia ce lo impone con tutte le sue forze. Il caso di The Girlfriend Experience (2016), serie TV diretta da Lodge Karrigan e Amy Seimetz, trasmessa dal canale televisivo Starz, ha creato una spaccatura nel pubblico, sancendo la divisione di un giudizio dapprima più che positivo e successivamente uno piuttosto negativo. La …

I luoghi inesplorati di Riccardo Mion

Natura e selvaggio sono concetti che vanno sempre di pari passo verso la propria affermazione. Parole che sono state accostate da tempi immemori, principi inviolabili ma continuamente messi alla prova, scaturiti da profonde riflessioni che hanno contribuito alla nascita di un immaginario abusato nell’utilizzo improprio del termine. La natura è il selvaggio per eccellenza, popolato da esseri accomunati da un’esistenza in continua lotta per l’adattamento, la sopravvivenza e la riproduzione della specie. I ritmi scanditi hanno caratterizzato ciò che l’uomo cerca di tenere sotto controllo con la sua opera invettiva. Spesso si fa risalire questo aspetto alla nascita della scienza e della tecnica, due branche della storia umana molto simili fra loro ma non per questo sussidiarie. Conoscere la natura, i suoi meandri, la sua indole selvaggia, appartiene a ciò che alimenta la nostra curiosità, soprattutto se decidiamo di osservare il rapporto che noi uomini intratteniamo con le sue sfumature. Ad alimentare questo scenario ci ha pensato la letteratura. La gran parte dell’opera di Jack London, ad esempio, è basata proprio sul rapporto che intercorre …

Attraverso la bottiglia di Bukowski

Leggo un Bukowski l’anno. Con lui, con i suoi libri, ho un rapporto che dura da diverso tempo ormai. Ho iniziato con Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle (Feltrinelli, cura e traduzione di Fernada Pivano), una lunga intervista realizzata dalla Nanda nazionale in cui Bukowski discute sulle sue scelte, sui suoi gusti letterari, sulla sua carriera di scrittore, sulle apparizioni in tv e via dicendo. Insomma, un modo un po’ anonimo per conoscere uno scrittore. L’ultimo suo libro che ho letto in ordine di tempo è stato Compagno di sbronze (Feltrinelli, traduzione di Carlo A. Corsi). Venti racconti in cui si ritrovano i temi cari allo scrittore californiano, temi che hanno fatto letteralmente impazzire di rabbia un certo femminismo — in Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle e Shakespeare non l’ha mai fatto(Feltrinelli, traduzione di Luigi Schenoni) c’è tutta una parte sulla protesta che alcune femministe hanno tenuto fuori ad alcune delle sale che ospitavano i suoi reading. Illustrazione di Emiliano Ponzi Al di là dell’uso popolare che si fa di Bukowki e dei suoi libri — citare un suo brano, renderlo …

Pareti fredde e lenzuola bianche

Scegliere di fotografare tutto ciò che rientra nella comune definizione di intimo non è affatto semplice. È un percorso dove si può perdere subito il controllo, e ritrovarsi a fare i conti con una serie di risultati a noi estranei è molto facile. A questo punto sorge spontaneo oltrepassare i confini della fotografia e esportare questa riflessione ad un livello che colpisca l’arte in tutte le sue declinazioni, ma non è questo il momento per affrontare un tema così spinoso. L’intimo è una dimensione che, nella maggior parte dei casi, è ancora poco compresa, e quando un aspetto delle nostre esistenze non trova il giusto spazio attraverso cui esprimersi, ci ritroviamo a dover accettare errori e occasioni perdute che ricorderemo per sempre. Celebrare l’intimità, renderla protagonista di un ciclo tanto vasto quanto lo è quello della rappresentazione figurativa, è una sfida ardua da affrontare, e il nobile intento di immortalarla nella sua più umile espressione non riesce a tutti. Sara Lorusso è una fotografa italiana che vive a Bologna. I suoi lavori riescono a trasmettere …

Breve storia di un divano troppo grande

Nella mia camera tre metri per tre, avevo deciso di sistemare un divano a due piazze di fianco alla porta che permetteva di accedere al balcone. In quel periodo presi a guardare con attenzione tutte le inserzioni delle grandi catene di arredamento, Ikea per la maggiore. Quando trovavo qualcosa di bello incappavo spesso nel problema delle dimensioni. Troppo profondo, troppo largo e troppo alto. A me serviva un semplice divano che accogliesse comodamente i miei sessantacinque chili, consentendo loro di trovare una morbida superficie dove poter lasciarsi cadere con il resto del mio corpo. Pensavo già ai momenti in cui avrei letto un libro, visto un film o le prime sei puntate di una serie TV. Il primo divano che entrò nella mia camera era bianco, in finta pelle, preso non ricordo dove. Più che un due piazze era poco più largo di una caparbia poltrona. Lo schienale si spingeva su, dritto verso il collo, concedendoti la possibilità di lasciar cadere la testa nel vuoto che si creava alle sue spalle. L’euforia scaturita dalla comodità …

Richard Yates: dalla scrittura alla vita

Non nascondo quanto la narrativa in forma breve mi stia divorando l’anima. Nell’ultimo ordine — che dovrebbe essere consegnato entro la fine della settimana, spero — c’è finita una mole di raccolte di racconti che supera di gran lunga quella dei romanzi. Eppure questi sono gli anni della grande crisi delle short stories. I lettori italiani preferiscono i romanzi, denigrando tutte le raccolte sistemate negli scaffali delle librerie. Se da una parte c’è un problema, dall’altra invece c’è un nuovo progetto editoriale che non passa inosservato — merito anche del suo nome. Racconti Edizioni è una nuova realtà concepita da Stefano Friani ed Emanuele Giammarco che ha preso il via ufficiale proprio all’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro, con la presentazione della raccolta Appunti da un bordello turco di Philip Ó Ceallaigh nella traduzione di Stefano Friani. La casa editrice pubblicherà solamente raccolte di racconti, e per questo motivo ne vedremo delle belle. Eventi come questi non possono far altro che bene al panorama editoriale del nostro paese. Tornando alla mia vita da lettore, l’ultima raccolta che ho letto è stata Undici solitudini di Richard Yates …

Lucio Battisti e la percezione dell’amore

Non sono mai stata una da musica italiana. L’ho sempre trovata forzata rispetto alla fluidità che caratterizza quella inglese o americana. Gli artisti italiani in circolazione -parlo di quelli più commerciali- non li ho mai neanche considerati. “Sono solo canzonette”, dice in chiusura un noto brano di Edoardo Bennato del 1980. Non sono nemmeno una grande fan degli eccellenti esempi di cantautorato italiano (De Gregori, Dalla e compagnia bella, per intenderci.) L’unico punto debole che ho è Lucio Battisti. Ecco, lui mi piace. Trovo che i testi siano poetici. Le melodie mi stregano. Nell’ultimo periodo è come se lo sentissi nell’aria. È una storia molto strana, perché è cominciato tutto verso la fine dell’inverno. Ho riascoltato Amarsi un po’e, che ci crediate o meno, mi ha lasciato di sasso come riesce a farlo solo il tepore della primavera (“però volersi bene no”). Mi trovavo in un periodo di transizione, uno di quei passaggi obbligati: restare a galla o sprofondare nello spleen. Da un lato c’era la fine del freddo, l’accidia, e dall’altro Battisti mi diceva costantemente che la vita …