La signora Franca
Affinché, quando tutto questo finirà, questa nostra terra sia un posto migliore. A partire da questo nostro condominio. 15 marzo «Com’è là fuori?», mi chiede ogni giorno la signora Franca del quinto piano. Mi telefona la mattina. Per non disturbarmi chiama alle 9. Vado a prenderle il giornale, Il Resto del Carlino. Arrivo davanti alla sua porta, lascio il giornale e scambiamo quattro parole, sempre le stesse, separati da un’inferriata che un tempo proteggeva la sua casa da ingressi non desiderati e che oggi sembra un divisore tra lei e il mondo. «Com’è là fuori?», mi chiede di nuovo, «è triste?».Ricaccio dentro le lacrime. «È bellissimo, signora, è sempre bellissimo». Lo sappiamo entrambi che quella che le dico ogni giorno è solo la metà di una verità. Ma ci basta. Mi guarda, sorride, poi lancia un bacio, ogni giorno con la stessa gioia, la mano protesa verso di me. In mezzo la stessa inferriata che, per precauzione o pigrizia, resta chiusa. «Ti chiamo domani» dice prima che io vada. So già le domande che …