Author: Maria Begossi

Inception: Il treno di Cobb

tra sogno e realtà

«Ti farò un indovinello. Stai aspettando un treno, un treno che ti porterà molto lontano. Sai dove speri che questo treno ti porti, ma non puoi averne la certezza. E non ha importanza. Come può non avere importanza dove ti porterà quel treno?» Christopher Nolan, regista e sceneggiatore britannico, è conosciuto globalmente grazie ai suoi film intricati e mai banali, che obbligano il pubblico a seguire attivamente una complessa rete di vicende.  Attraverso trame non lineari, diversi livelli di racconto e con l’ausilio di effetti speciali mozzafiato, riesce a creare nuovi universi dove ogni legge fisica o temporale viene distrutta, dilatata e compressa, e dove l’anima e la psicologia vengono messe a nudo e analizzate.  Che si trovino sull’orlo di un buco nero o intrappolati in uno spazio onirico alimentato solamente dal subconscio, i personaggi plasmati da Nolan mantengono sempre un tratto estremamente umano: a prescindere dalla complessità della loro situazione, ciò che resta indispensabile è l’amore, che sfonda le barriere imposte dal tempo, dallo spazio e dalla stessa mente umana. Uno dei lungometraggi di …

Edward Hopper e Gustav Deutsch – Una finestra sulla solitudine

solitudine

Una donna, seduta sul suo letto. Mentre il sole sembra volerla abbracciare, inondare, lei si stringe un po’ di più alle sue ginocchia, e con lo sguardo scavalca il davanzale di una finestra che dà sulla solitudine. Strade vuote e nient’altro che silenzio. Stiamo parlando di “Morning sun” (1952), uno dei capolavori del pittore statunitense Edward Hopper. Nato nel 1882, durante la Grande Depressione, l’artista ha attraversato le due Guerre Mondiali, fino ad arrivare ai conflitti razziali, l’assassinio di John F. Kennedy e l’inizio della guerra in Vietnam; ma anche l’era della musica jazz, la nascita della radio, del cinema e di Bob Dylan. Un periodo di tutto rispetto, che ha visto la nascita di nuove e rivoluzionarie tendenze artistiche. Tutto questo frastuono di eventi, bombe e tavolozze si spegne per qualche istante, e lascia spazio al silenzio. Ho sentito dire più volte che la vera protagonista dei quadri di Hopper è la luce; a me, invece, piace chiamarla energia. Guardando le sue opere si percepisce una tensione simile a quella della corda di un violino, …

Il basco

Il basco

C’è un vecchio basco nero appeso a fianco della porta di casa mia. Il mio vecchio basco nero. È lì, fermo. Immobile. Dimenticato. E quasi mi dispiace. Certo, è un oggetto. Senza sentimenti né vita. Ma forse indossandolo era come se gliene dessi una. Prima del grande blocco questa casa, e tutto ciò che c’è dentro, era come una grande cornice. Ricca, varia, ma pur sempre una cornice. Perché la vita era fuori, la vita erano i mezzi pubblici stracolmi, i piccioni in piazza Duomo, la cioccolata da Pascucci. E ora la vita non c’è più. L’hanno rapita, l’hanno portata via da me! È davvero così? In questi giorni ho imparato che no, non è davvero così. La materia non si crea né si distrugge, ma la vita sì. È primavera, e la natura fa il suo corso, come noi dovremmo fare il nostro. È dando la vita che la si crea; attraverso la dedizione e l’amore la si può imprimere dappertutto, come l’impronta di una scarpa nel cemento fresco. In questo modo una casa …