Era la fine del 1961 quando il fotografo Ted Russell si trovava a New York. In quei giorni ricevette una chiamata da un amico che gli parlò di un giovane cantante folk molto simile a Woody Guthrie.
Russell non conosceva affatto lo scenario della musica folk. Lui amava il jazz, e fino a quel momento non sapeva di cosa stesse parlando il suo amico quando gli consigliò di immortalare le gesta di un Bob Dylan poco più che ventenne.
Ebbe così modo di scattare delle foto proprio durante la sua esibizione al Gerde’s Folk City. Lo stesso Russell ammise che in quel momento non fece minimamente attenzione a quello che accadeva musicalmente. Si concentrò a guardare nel mirino per tutto il tempo — attratto a sua volta dalle piccole dimensioni del club –, immortalando gli instanti di colui che divenne il più celebre cantautore statunitense.
Alcuni giorni dopo quell’esibizione, Ted Russell fece visita al menestrello nel suo appartamento del Greenwich Village. Dylan era con la sua ragazza Suze Rotolo. Russell chiese ai due di comportarsi come se fossero completamenti soli, per nulla influenzati dalla sua presenza. Voleva essere ignorato del tutto. Ottenne così degli scatti fotografici unici, che ritraevano l’originalità che emergeva in quegli istanti di vita privata.
Nonostante lo sforzo, Russell non riuscì ad ottenere il risultato sperato: un saggio fotografico sulle prove e gli stati d’animo di un’artista folk emergente.
Oggi, i ritratti candidi di Bob Dylan sono stati raccolti nel nuovo libro Bob Dylan: NYC 1961–1964, co-scritto da Ted Russell insieme a Chris Murray.
Il libro contiene anche alcune foto che Russell scattò durante un’intervista esclusiva del 1964 per la rivista Life.
Ted Russell: Sito web