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La quarantena è reale e ci unisce, anziché dividerci. Come sapete Casa di Ringhiera è il nostro non luogo per eccellenza, il posto in cui torniamo carichi di una buona dose di passione e curiosità da diffondere. Dopo una lunga chiacchierata siamo giunti a un punto in comune ed è la nostra voglia di condividere con voi “I diari della quarantena”. È un modo per sentirci tutti più vicini, per raccontarvi la nostra esperienza qui in Casa. Lo faremo attraverso i social, ma soprattutto con l’hashtag #iostoacasadiringhiera, che ha un significato ben preciso. E che arrivi proprio all’inizio della primavera, è segno di quella rinascita che ognuno di noi aspetta nella vita. Soprattutto in un momento come questo, sperando che ci seguiate nella nostra avventura, vi invitiamo a passare a Casa di Ringhiera di tanto in tanto. Vi aspettiamo.

Per me eri Silent Hill

silent hill

Stamattina come ogni giorno dopo colazione ho guardato fuori dalla finestra, era una bella giornata. Di fronte casa mia c’è un piccolo parco, di solito la mattina c’è sempre gente che porta il cane a spasso o i bambini a giocare. Ci sono uno scivolo e un’altalena cigolante. A volte durante il pomeriggio mi viene voglia di scendere di casa brandendo lo Svitol come se fosse la spada di un cavaliere, mettendo tutti in salvo dal rumore molesto. Sono giorni però che sia lo scivolo che l’altalena sono avvolti, abbracciati oserei dire, da un nastro bianco e rosso. Durante le serate sono stata sempre affacciata a questa finestra, davanti a questo parco, come se fosse il mio schermo sul mondo. A volte di notte, quando cala la nebbia, penso sempre che somigli a Silent Hill. E dopo racconto di quella volta che, dopo aver guardato la prima mezz’ora di quel film, avevo chiuso la finestra di Windows Media Player e mi ero chiesta perché stessi continuando a guardare questa tizia che correva nella nebbia per …