All posts filed under: Letteratura

Il diario di John Dunbar

di Michele Nenna A cinque anni conoscevo già tutte le scene di Balla Coi Lupi (Kevin Costner, 1990). Passavo ore intere davanti al videoregistratore collegato ad un televisore Mivar premendo i tasti così come lo faceva un bambino ossessionato dall’ultima uscita firmata Clementoni. Le cose che più mi attraeva erano i cavalli, la tribù indiana dei Sioux e le immense praterie verdi. La storia di John Dunbar rimase talmente impressa nella mia mente, dall’inizio alla fine — nessun frame escluso –, che ero diventato il fenomeno da baraccone della mia famiglia. Di alcune scene ricordo anche le parole, le movenze dei corpi e gli sguardi tra gli interlocutori. Attualmente non dispongo di chissà quale vasta conoscenza di cinema western — certo, qualche classico lo conosco, ci mancherebbe altro –, ma questo mio legame con un film che racconta una piccola parte di quella che è stata la realtà di un’area geografica, da una parte in lotta per la sopravvivenza e dall’altra per l’unificazione degli stati, mi ha accompagnato per il resto degli anni successivi. Ancora oggi, quando avverto quella strana sensazione …

Surfin’Italy: cavalcare le onde del Belpaese in vista del 2020

di Giovanna Taverni Quando negli anni Novanta la retorica voleva che si sognasse la California, il surf in Italia non era ancora arrivato. Mi ricordo l’estate in cui vagai alla ricerca di una tavola da surf autentica senza successo: tutti mi rispondevano con la stessa solita storia — in Italia c’è solo il windsurf, noi non abbiamo le onde dell’Oceano, fattene una ragione. Deve essere così che ho cominciato a sentire i Sex Pistols. Scoprire di come oggi il surf sia arrivato anche sulle nostre coste è doloroso, ma meglio tardi che mai. Laggiù, verso l’America, esistono addirittura riviste a tema che parlano esclusivamente di surf, con video dedicati alle più grosse imprese sull’arte di tenere il ritmo di un’onda, sono stati realizzati documentari sui più grandi surfisti, i primi pazzi che si sono scontrati contro le onde (si tratta di uno sport piuttosto giovane), sulle coste atlantiche dell’Europa — in Portogallo — ci sono tratti di costa interamente dedicati ai surfisti, e addirittura quest’estate Internazionale ha diffuso un articolo che racconta questo mondo ignoto al pubblico di lettori italiani. Lo avranno letto? …

Tracce Dalle Rovine

Tre o quattro giorni fa ero in veranda, seduto in un piccolo quanto modesto divano a due posti, cercando di cogliere una leggera brezza che avrebbe di lì a poco tenuto a freno la temperatura del mio corpo. Erano le nove del mattino e l’aria pugliese era già irrespirabile. Sotto una coltre di afa assai umida che ostacolava l’erezione del Gargano, lessi ormai le ultime pagine di quello che restava di Dalle Rovine (Tunué, 2015) di Luciano Funetta. Quella stessa mattina ho anche inaugurato la mia prima Instagram Stories, ma di questo non c’è più traccia — forse qualcosa ne è rimasto negli archivi di Zuckerberg. Pur apparendo inappropriato, tirare in ballo la storia del contenuto che resta visibile solamente per un giorno si collega direttamente a quello che accade all’interno del romanzo, ovvero ad un continuo ritrovamento di tracce che conducono in altre dimensioni personali che fanno capo ai diversi personaggi che affollano la narrazione. La storia di Rivera è nota a tutti. Se ne è parlato in lungo e in largo, tanto da occupare la vetta di …

Agota Kristof e la sfida di un’analfabeta

di Mariateresa Pazienza Tutti hanno uno o più scrittori preferiti. Conosco qualcuno che non si da pace se non dopo aver letto tutte le opere di un autore. Diventa quasi un’ossessione. Passi ore intere a leggere cose di e su di lui e non importa quanto sia stato prolisso, (o prolifico, fa lo stesso) ciò che conta è arrivare alla fine della sua bibliografia. Personalmente sono una lettrice molto selettiva. Non divoro libri come se non ci fosse un domani. Doso accuratamente le quantità di parole da somministrare alla mia mente e ai miei occhi. Questo è un aspetto che mi ha fatto scoprire la grandezza del dire molto con poco. E in questo caso non potrei che citare Carver come la sorpresa di questa mia ultima filosofia di lettura. Ma non è Raymond Carver la mia punta di diamante, nonostante la prosa sempre lineare e asciutta. Ho anch’io una scrittrice preferita, ed è Agota Kristof, l’apolide ungherese famosa soprattutto per la splendida Trilogia della città di K. e Ieri, romanzi pubblicati tra l’86 e il ’95. Nell’opera …

L’editor come addetto alle pulizie

Quando parliamo di pulizie corriamo sempre il rischio di rimanere incastrati nella noia che l’argomento può suscitare. Spolverare e riordinare sono due delle mansioni più odiose e antipatiche che si rispettino. È mattina e in serata avete degli amici a cena? Bene, sicuramente la vostra casa esige di essere messa a soqquadro per poi essere presentata perfettamente lucida in ogni suo angolo. Tra l’altro, nascondere la polvere sotto il tappeto non è affatto una buona scelta. A qualcuno potrebbe sempre scivolare una moneta, un’oliva o una nocciolina. Toccherà poi chinarsi, magari spostare di qualche centimetro il bordo del tappeto, e fare l’amara scoperta. In quel caso avrete sicuramente fatto una figura tra le più memorabili di sempre, una di quelle che ti si ripresenteranno nei momenti meno opportuni, tipo quando sei a tavola dai tuoi in uno di quei maledetti ed inutili pranzi di famiglia. L’editing dei testi e le pulizie di casa un po’ si assomigliano. Devi sistemare tutto alla perfezione altrimenti rischi di passare per il fesso di turno. Trascorri tutto il tempo …

Amore, non dirmi che siamo pazzi. Guardami

 di Chiara Gandolfi Io sono ossessionata dagli occhi: in terza elementare pensavo di diventare cieca perché avevo messo gli occhiali. Poi sono arrivata ad avere mancamenti di diottrie fino a 8 e ho capito tante cose. Per esempio che la scuola, aprendomi gli occhi su molte questioni della vita, gli occhi me li stava rovinando. Oliver Sacks è uno degli uomini che ho amato e, segretamente ma non troppo, continuo ad amare anche se non c’è più: un neurologo delle storie che mi ha avvicinato alle patologie della mente attraverso i casi dei suoi pazienti. Lui stesso soffriva di prosopagnosia, una condizione neurologica che gli impediva di riconoscere i visi delle persone, anche quelle care, anche la sua, davanti allo specchio. Era cieco da un occhio (aveva fatto la radio contro un melanoma) per cui potevamo amarci ancora di più, capirci nel profondo (vederci, un po’ meno). Nel suo saggio The Mind’s Eye, dove c’era anche Sue Barry che vede il mondo con un occhio alla volta — di lei però non sono stata gelosa -, ripercorre …

Libri in spiaggia e luna alta in pieno giorno

La dura legge del libro in spiaggia, una lunga storia fatta di bestseller che si inseguono tra le onde e i granelli di sabbia, sotto gli ombrelloni di attenti lettori che attendono — a piedi nudi sulla sabbia rovente — che il bagnino svogliato apra la sdraio a fasce gialle e verdi. Scelgono la migliore delle posizioni da assumere senza dimenticare di riproporre quella più consona al periodo e via, pagina dopo pagina, arrivare alla tanto agognata fine. Ma davvero esiste un ipotetico libro per l’estate? Davvero uno vale più dell’altro e merita di essere sfogliato in riva al mare? Romanticismo a parte, ho passato gli ultimi due giorni a cercare la risposta giusta a queste domande, indagando qua e là sul motivo per cui qualcuno considerato tra i grandi agitatori culturali di questo paese stabilisce qual è o meno il romanzo da portare con sé in spiaggia, insieme al telo e alla crema protettiva — o abbronzante, a seconda dei casi. A questo punto credo sia necessario andare oltre la trilogia di E.L. James e i suoi strabilianti risultati ottenuti …

Relazioni e automatismi: Alberto Moravia va in scena

Alberto Moravia, simbolo indiscusso della letteratura romana, figura di spicco che seppe coniugare il romanzo italiano, oltre all’opera di Italo Svevo, con i risvolti della psicoanalisi e le sue lunghe diatribe — interne ed esterne. Moravia, lo scrittore che a ventidue anni diede alle stampe il suo celebre Gli Indifferenti (1929), scuotendo i lettori per via della narrazione così complessa, tanto da far suscitare qualche dubbio sulla sua vera età. Moravia, lo scrittore che in un’intervista di qualche anno fa Dacia Maraini definì il vero padre dell’esistenzialismo, ideologia filosofica elaborata da Jean Paul Sartre nel corso dei suoi lavori e venuta fuori dal romanzo La Nausea (1938). Biografie e meriti si scontrano come meglio possono, secondo le loro tesi migliori, fino a fortificare le vite di autori là dove le loro opere sembrano non riuscire a intensificare ulteriormente le fondamenta sparse per i loro libri. Quello che ho avuto modo di incrociare tra le pagine de L’Automa (Bompiani, 1962) è un Moravia che mette al centro della sua narrativa il terreno fragile su cui si erigono i …

Attraverso la bottiglia di Bukowski

Leggo un Bukowski l’anno. Con lui, con i suoi libri, ho un rapporto che dura da diverso tempo ormai. Ho iniziato con Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle (Feltrinelli, cura e traduzione di Fernada Pivano), una lunga intervista realizzata dalla Nanda nazionale in cui Bukowski discute sulle sue scelte, sui suoi gusti letterari, sulla sua carriera di scrittore, sulle apparizioni in tv e via dicendo. Insomma, un modo un po’ anonimo per conoscere uno scrittore. L’ultimo suo libro che ho letto in ordine di tempo è stato Compagno di sbronze (Feltrinelli, traduzione di Carlo A. Corsi). Venti racconti in cui si ritrovano i temi cari allo scrittore californiano, temi che hanno fatto letteralmente impazzire di rabbia un certo femminismo — in Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle e Shakespeare non l’ha mai fatto(Feltrinelli, traduzione di Luigi Schenoni) c’è tutta una parte sulla protesta che alcune femministe hanno tenuto fuori ad alcune delle sale che ospitavano i suoi reading. Illustrazione di Emiliano Ponzi Al di là dell’uso popolare che si fa di Bukowki e dei suoi libri — citare un suo brano, renderlo …

Richard Yates: dalla scrittura alla vita

Non nascondo quanto la narrativa in forma breve mi stia divorando l’anima. Nell’ultimo ordine — che dovrebbe essere consegnato entro la fine della settimana, spero — c’è finita una mole di raccolte di racconti che supera di gran lunga quella dei romanzi. Eppure questi sono gli anni della grande crisi delle short stories. I lettori italiani preferiscono i romanzi, denigrando tutte le raccolte sistemate negli scaffali delle librerie. Se da una parte c’è un problema, dall’altra invece c’è un nuovo progetto editoriale che non passa inosservato — merito anche del suo nome. Racconti Edizioni è una nuova realtà concepita da Stefano Friani ed Emanuele Giammarco che ha preso il via ufficiale proprio all’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro, con la presentazione della raccolta Appunti da un bordello turco di Philip Ó Ceallaigh nella traduzione di Stefano Friani. La casa editrice pubblicherà solamente raccolte di racconti, e per questo motivo ne vedremo delle belle. Eventi come questi non possono far altro che bene al panorama editoriale del nostro paese. Tornando alla mia vita da lettore, l’ultima raccolta che ho letto è stata Undici solitudini di Richard Yates …