Sognando Venezia
Di Simona Visciglia Il mio è un sogno liquido, fatto di acqua ricordi e desideri. Forse anche di paure. Ovviamente ho sognato luoghi aperti, dopo giorni chiusa in casa. Luoghi altri, perché qui ormai ho imparato a muovermi perfino con gli occhi chiusi. Ho vissuto ogni centimetro di questa casa, ogni minuto, ogni ora, fino a contare i giorni che sono diventati mesi. E qualche notte sono scappata a Venezia, in fuga onirica (in assenza di viaggi reali). Perché è la città dell’Osmosi: solo lì i miei pensieri riescono a scivolare sul selciato umido, mentre respiro la sua anima decadente, antica, malinconica. E dolce. Divento acqua e pietra anche io, in uno scambio continuo e reciproco. Sempre mi sono persa nelle spirali delle calle, in questa città non si procede mai guardando avanti. Devi decidere di andare oltre, girare intorno alle case, trovare il ponte che ti faccia scavalcare i canali. È come vivere, in perenne movimento verso ciò che non si conosce, attraversando la Bellezza; in bilico nel dubbio, nella speranza, amando ogni cosa …