Grigio notte
È quasi notte e piove. Piove sempre in questa città grigia che non è la mia. E ho sbagliato scarpe, me ne accorgo solo adesso che sento l’umidità salirmi su per tutto il corpo. Aspetto il tram, l’ultima corsa. Una serata fuori, con le solite persone, con le scarpe sbagliate e piove. Mentre aspetto mi accendo una sigaretta, che a quest’ora è sempre l’ultima rimasta nel pacchetto. Osservo le goccioline d’acqua scendere sul plexiglas della pensilina, su una pubblicità sbiadita di non so che cosa e su una scritta lasciata da qualcuno, che si intravede appena, il silenzio c’è. Sorrido, è come “Dio c’è”, penso. Ecco arriva il tram, mi piove sulla testa quando salgo, l’autista borbotta qualcosa su questo tempo “che non perdona”, annuisco e mi siedo. Tram vuoto e autista assonnato. Qualche fermata dopo, sale un altro viaggiatore, in questa notte grigia e senza scampo. Resta in piedi, il Viaggiatore, e incrociamo lo sguardo, inevitabilmente. Lui ha gli occhi grigi, mi sembrano grigi, in questa notte infinita e senza colore. È un attimo, solo un interminabile momento. …