«Hanno suonato?» ovvero l’ansia da consegna
Quando sento le storie che riguardano i tempi di attesa di tale negozio del mio paese, rimango estraneo. In fin dei conti, data la mia età, non ho poi provato così tanto cosa vuol dire passare e ripassare dal commerciante di fiducia a chiedergli dove si trovava in quel momento la merce che gli avevo fatto ordinare per conto mio. Non sono poi così tanto giovane: all’entrata in vigore della moneta unica avevo 11 anni. Qualche videogame l’ho atteso anche io, ma non con quel sentimento che accomuna gran parte delle persone nate prima di me. Mi sono trovato dinanzi al boom della rete senza fare nessun sforzo enorme. Insomma, quando ordino le mie cose (sempre attraverso il World Wide Web) ormai ho tutto a portata di mano. Conosco il corriere, il luogo di partenza, l’ora in cui ha lasciato il magazzino, l’ora in cui l’ha preso in consegna il suo collega, il numero delle soste del mezzo di trasporto, e via discorrendo. Vivendo in provincia questa è ormai una prassi con cui ho sempre …