Nelle scorse settimana abbiamo accolto e raccolto le storie di Luca Mata. Le abbiamo presentate una a una, in anteprima: dal Verde, al Blu, il Rosso, il Giallo e infine il Nero. Questi racconti, tanto sparsi quanto inaspettati, sono stati assemblati e ricuciti dal fotografo milanese – letteralmente – insieme ad altri pezzi. Foto, ritagli, ricami, parole e rimescolamenti artistici sono diventati così cinque quaderni, differenti nel colore ma unici per vocazione, ovvero i Composition Books.
In questi giorni il set di quaderni é in stampa e Luca Mata, in collaborazione con il collettivo King Koala, ha realizzato una special box in edizione limitata.
Luca Mata, alias Luca Matarazzo è un personaggio letterario e in quanto tale ha sentito l’esigenza di esprimere narrativamente le sue forme espressive. Nasce nel 1982, sotto il segno dei mondiali di calcio vinti, “quando le partite si ascoltavano alla radio, i cartoni in tv erano quelli giapponesi e i giocattoli americani, la TV era quella di Mediaset, e il mio cibo preferito erano gli hamburger del Burghy e i Soldini della Mulino Bianco, cosi si è formato il mio primo immaginario che oggi molto influenza tutto il mio lavoro“.
I cinque anelli, cinque colori, cinque idee.
La strategia è la via del paradosso, come dice Sun Tsu, e Luca Mata scrive la sua arte della guerra artistica, in una maniera pura e personale. Vive nella continua ricerca di un equilibro, ha dentro di sé un hagakure che lo ha spinto oltre la mera fotografia e lo ha portato a ritagliare, imprimere, cucire e stampare il caotico mondo della sua immaginazione che come un sogno a occhi aperti si mischia con
il reale. Una piega immaginativa che si sviluppa su cinque colori, cinque idee, cinque suggestioni ordinate e al contempo caotiche. Una lotta, una battaglia che
puzza di tabacco e residui emozionali, Luca Mata come Miyamoto Musashi che scrive il suo diario, lo appunta, lo perfeziona e lega insieme i suoi “cinque anelli”. I colori scelti sono quelli del suo immaginario, quelli che più lo attirano.
Demoni e dee, amori e scopate, poesia della violenza.
La sua lotta è una tempesta calma che si infrange sulle pagine dei suoi quaderni, tra pulsioni, passioni ricordi di un passato violento e di un presente che esplode nel suo istante, raccolto da una foto, incarnato nella colla e nella pagina di una memoria, legato insieme con punti di sutura. Demoni e dee, amori e scopate, poesia della violenza.
Il montaggio di Luca Mata nei suoi quaderni è un mix di foto, colori, pennarelli, racconti e morsi estetici. Un mix di altri media capace di unire elementi incompatibili per raccontare cioè che l’artista ha nascosto tra le foglie della sua giungla interiore, fatta di persone incontrate e di pezzi di mondo osservato. Un diario di scuola segnato dalla vita, un insieme di fogli e di appunti da non dimenticare, una playlist che suona solo cinque canzoni potenti, un gesto che non è stato fatto, ma che avrebbe potuto essere qualcosa. Immagini e parole, racconti e frammenti taglienti come pezzi di vetro, il vetro di uno specchio che continua a riflettere l’immagine dell’artista anche quando è in frantumi.
Nel 2012 nasce il progetto fotografico Eromata (ne avevamo parlato anche noi, qui) , una raccolta di 7000 istantanee identificate come una personale “raccolta di figurine” per adulti. Questo lavoro è in continua crescita, e spesso è fonte di materiale per altre sperimentazioni che hanno portato alla creazione di questi quaderni.
Un retaggio adolescenziale che ricorda la scuola, le vacanze estive, i primi pomeriggi passati a scoprire i corpi nudi, deragliando sulle proprie perversioni e la una pornografia acerba, inconsapevole e tragicamente temeraria.
Insieme al collettivo King Koala ha realizzato una special box con i cinque quaderni in tiratura limitata di 300 copie.
Composition Books di Luca Mata è disponibile su www.kingkoala.it