The amount of films you’ve watched, the songs you’ve listened to, the books you’ve read or the photographers you admire and all these laughs you’ve had and the tears you’ve shed, that all come down and connect so you can press the button and hear the click.
Mi chiamo Philip Margalias e sono nato in Grecia.
Mi sono avvicinato alla fotografia giovanissimo poi, per un lungo periodo l’ho messa da parte. Un paio d’anni fa ho ripreso in mano una macchina fotografica analogica e così, all’improvviso, mi è tornato in mente il piacere di scattare in pellicola.
Mi intriga il mistero del negativo. La storia che si cela dietro lo scatto, la storia nascosta dello sguardo di colui che guarda. Il modo in cui la luce racconta una storia, quella stessa storia che viene racchiusa, infine, in un fotogramma dove la grana aggiunge quel valore emozionale senza tempo.
La fotografia, per me, è davvero tutto.
La documentazione di un evento, un ritratto di qualcuno, uno scatto di notte o il semplice riflesso di me stesso allo specchio.
La Bellezza si può trovare davvero per caso in un semplice click, in un’istantanea di un momento preciso, in un negativo rovinato o nelle tonalità sbiadite di una pellicola scaduta.
Ciò che più mi interessa quando scatto è l’atmosfera che dipana una storia nella mente di chi guarda, quella storia che appartiene solo agli occhi di chi guarda.
Non esiste nessuna ricetta già scritta per il risultato finale. Non ci sono indicazioni certe. C’è solo la propria visione personale. Il proprio senso estetico.
Per esempio può essere semplicemente, che ne so, una sera in cui il sole tramonta e i contrasti lentamente svaniscono. Poi succede che improvvisamente una ricca gamma cromatica prende il sopravvento e ogni cosa comincia a pulsare di vita.
Once you accept that everything comes in frames, life gets an unexpected turn.
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