La bellezza della Street Photography è racchiusa all’interno dello scatto stesso che abbiamo davanti ai nostri occhi. Soffermandoci sui particolari, comprendiamo quanto tutto sia magnificamente spontaneo. Non c’è nessuna messa in posa obbligata. Nessuno sorride a comando come nelle foto che abitano gran parte delle nostre case — perlopiù quelle contenute negli album di famiglia. I denti sono tenuti ben nascosti dalla spontaneità delle espressioni immortalate in un determinato momento, e quel momento diviene a sua volta manifesto della purezza di ogni singolo individuo ritratto, di ogni singolo istante.
Tanti sono i modi che consentono di falsificare la realtà. L’arte, in assoluto, permette di varcare i limiti di tutto ciò che si presenta ai nostri occhi. Ad esempio nella letteratura — ma nell’atto di scrivere in generale — c’è la rivalità tra fiction e non fiction. Stessa cosa avviene nella pittura: innumerevoli sono i dipinti che raffigurano veri e propri viaggi utopici condotti in prima persona dall’autore, contrapposti a loro volta a quelle opere che comunemente riconosciamo come ritratti.
In un mondo in cui tutto viaggia alla velocità della luce, e che pretende sempre il massimo dell’efficienza, dov’è racchiusa la verità? Dove si nasconde? È sempre difficile scovarla. Metterla a nudo, delle volte, suscita una reazione che non ci si aspetta minimamente. Scegliere di non indossare una maschera potrebbe dar vita alla paura di essere derisi, di non essere accettati. È questo che conduce sulla strada sicura dell’omologazione. Una strada che appare statica, scontata, come se dietro ci fosse un’unica grande macchina a controllare i movimenti di ogni singola pedina. Niente è puro per davvero. Niente è vero.
Nella Street Photography questo fattore viene a mancare. Vengono immortalate espressioni ed emozioni che si presentano così come sono, sincere nella loro interazione con il contesto che si sceglie di ritrarre. Tutto è fedele alla realtà e non c’è bisogno di ricorrere a nessun stratagemma per rendere il tutto più consono a determinate esigenze commerciali.
Ecco che allora una fotografia può rendere giustizia ad innumerevoli verità soffocate da valori che riempiono le vite delle persone fino a renderle vuote. Un paradosso sempre più sottovalutato negli ultimi tempi.
Per questo motivo ho scelto di riportare alcuni degli scatti che vengono arbitrariamente collocati nell’orbita della Street Photography. Osservare la spontaneità nei volti della gente immortalata senza alcun artificio in determinati istanti. Il ritratto della purezza si materializza in un ritaglio di pellicola. In casi come questi, la fotografia sembra divenire uno strumento valido allo studio dell’intera società — oppure utile alla semplice osservazione.
Uno dei maggiori rappresentati della Street Photography è Alex Coghe, fotografo romano attualmente residente in Messico. Uno dei suoi progetti più menzionati è Life In The Barrio, visibile sul suo sito web.
Nei suoi lavori viene fuori il concetto — da lui sottolineato più volte nei suoi workshop e nelle varie interviste rilasciate — che rapporta la Street Photography ad un approccio e ad una metodologia, piuttosto ad un genere fine a se stesso.
Pubblicato su diversi magazine internazionali, Coghe lavora anche nel campo della fotografia commerciale commissionata dalle grandi case della moda e non. I suoi contributi sono richiesti proprio per via della capacità che ha di fondere immagini studiate in partenza con l’approccio della Street Photography. Una dimensione plastica che sceglie a sua volta di incontrare una dimensione spontanea, vera in tutte le sue sfumature, e di unirsi ad essa ottenendo un unico risultato.
Cercando questa commistione tra dimensioni opposte, si evince come alcuni brands di quel mondo fatto di paillettes luccicanti soggetto a critiche di ogni genere, siano intenzionati ad acquisire una dimensione vera pur di lasciare il segno con il loro operato. In un modo o nell’altro cercano di fuggire dal falso, ma non sempre riescono. Ci sono stati casi in cui il risultato ottenuto era perfettamente falso in tutte le sue forme.
Intenti ad osservare alcuni lavori di Street Photography, non ci resta che ammirare la continua avanzata della verità nella fotografia in un periodo in cui tutto sembra finto, in modo da imparare a riconoscerla nel contesto in cui viviamo.
Di seguito alcuni scatti di Alex Coghe.