Vi è mai capitato di ascoltare per caso un artista o una band e di innamorarvene perdutamente? Giovedì scorso sono stata a una tattoo convention ed è stato un bel pomeriggio che ho trascorso tra amici, musica e tatuaggi. Quando sono uscita dall’evento pioveva a dirotto. Mi sono infilata velocemente in macchina e sono tornata a casa.
Scorrendo i social mi sono imbattuta in Nothing’s Gonna Hurt You Baby dei Cigarettes After Sex. Quel basso iniziale, la voce del cantante (in principio ho pensato fosse una voce femminile), il mood del pezzo, tutto mi ha lasciata imbambolata. Come quando vi innamorate. Conoscete la sensazione, no? Il vuoto allo stomaco, quella mancanza continua di fiato, il sorriso sciocco che si disegna sul volto. Sì, insomma mi avevano colpito in modo particolare. E quella sensazione mi era mancata per un po’.
Ho cercato altri brani da ascoltare e ne ho trovati ben pochi. I Cigarettes After Sex hanno pubblicato un EP di quattro brani nel 2012 e un singolo a giugno 2015. I ragazzi non sembrano affatto delle rockstar e ne si atteggiano come tali. Ma di stoffa, posso garantirvelo, ne hanno davvero tanta. Quando ho ascoltato i loro brani, ho avuto la sensazione di capire esattamente cosa stessero comunicando, e perciò mi sono detta: «perché non provare a intervistarli?» Così ho scritto a Greg Gonzales, front-man e anima dei Cigarettes After Sex, che mi ha risposto ed ha accettato di partecipare all’intervista.
Chi sono in realtà i Cigarettes After Sex?
Principalmente i Cigarettes After Sex è un progetto in cui canto e scrivo canzoni insieme a diversi musicisti. Di solito ho una visione precisa del suono che cerco, perciò metto su un gruppo di musicisti diversi con cui collaborare. Questo è essenziale alla creazione del suono.
La vostra musica è piena zeppa di sentimento, cosa succede quando scrivete una canzone?
Grazie, è un grandissimo complimento. Quando scrivo di solito cerco qualsiasi cosa mi attiri per quanto riguarda la melodia, la forma e il soggetto. I testi provengono maggiormente da semplici ricordi o idee.
Di Affection mi colpisce molto il testo. Sembra quasi una parafrasi dell’Odi et Amo di Catullo. Puoi raccontarmi la storia di questo pezzo?
Non avevo mai letto Catullo. Credo sia bellissimo e perciò ti ringrazio. Affection parte come un modo di comunicare ai miei amici che ci tengo a loro e che se sono stato cattivo è solo perché li adoro…è come dire a qualcuno: “Ti tormento perché ti amo”. Dopotutto il brano riguarda una ragazza che vive lontana da me, ma che sento molto vicina. E’ solo una onesta dichiarazione di tenera attrazione verso di lei.
Credi nell’amore?
Sono stato innamorato perdutamente tre volte, perciò sicuramente credo nell’amore.
Vi ho osservati durante il live su News Channel 9 e ho notato un’atmosfera rilassata e armonica. Cosa succede durante le registrazioni?
Solitamente preferisco registrare lontano da studi di registrazione veri e propri. Il primo EP è stato prodotto una sera tardi sulle scale dell’università della mia città. Mentre il nuovo EP è stato registrato in una sala prove a Bushwick una sera con alcuni amici a fare da pubblico. Mi piace che le sessioni siano di basso profilo, come se fosse una semplice uscita di gruppo.
Nei commenti sotto i vostri video di Youtube qualcuno dice di non riuscire a smettere di ascoltare i vostri pezzi, qualcun altro crede di essere sotto l’effetto di qualche rito voodoo. Per quanto mi riguarda, i vostri pezzi mi lasciano addosso quella sensazione che si prova solo quando si ama qualcuno che non si può avere. Cosa volete comunicare voi con la vostra musica?
Amo leggere questo genere di commenti. E’ come se vivessimo per questi momenti d’intensità dopotutto. Credo che la musica che produco sia come il tipo di donna che vorrei al mio fianco…bella da morire e con una selvaggia immaginazione.
Il nome della vostra band ha un riferimento specifico, quanto sesso c’è dietro la vostra musica e perché avete scelto questo nome?
Il sesso è alla base della filosofia della band. Cerco di parlarne nei miei testi in modo poetico ed onesto. E’ essenziale per ciò che sono.
Qualcuno vi paragona ai Velvet Underground. Cosa ne pensate e quali sono gli artisti che vi influenzano?
Il terzo e omonimo album dei Velvet Underground è molto importante per il sound del gruppo. Le influenze più care sono i Cocteau Twins, i Red House Painters, ma anche il lavoro di Erik Satie e pezzi dei primi anni ’60 come I Love You Love Me dei Paris Sisters. Mi riferisco a musica che è in grado di trasportarmi in un mondo diverso, il mondo in cui vorrei restare.
Quanto contano le altre espressioni artistiche nel vostro processo creativo? Dimmi qualcosa a riguardo.
Il cinema è essenziale per lo stile della band. Volevo che la mia musica risuonasse esattamente come quando ho guardato La Doppia Vita di Veronica. Per quanto riguarda i testi pensavo a Le Città Invisibili di Calvino, una lettura che mi porta in un’altra realtà.
Avete in programma un album? Parlatemi dei vostri progetti.
Entro il prossimo anno dovrebbe uscire certamente un album. E’ già stato scritto, bisogna solo registrarlo. Ho già prenotato un rifugio antiaereo, che si trova tra due città, in cui voglio registrare.