Luca Scarpa è uno dei fotografi che più stimiamo (la lista è abbastanza lunga). Abbiamo conosciuto lui e i suoi lavori attraverso Instagram, social network non solo popolato da primi piatti e gambe in riva al mare. I suoi scatti ripropongono la splendida aura di un’architettura ricca di sfumature sottili difficili da cogliere a prima vista. Gli edifici che si innalzano lungo le vie delle città europee consentono all’osservatore di rinascere nuovamente, questa volta con un sguardo critico rafforzato dalle emozioni che l’opera stessa trasmette. All’architettura, Luca affianca la fotografia ritrattistica, fonte continua di inestimabile bellezza. Con grande piacere abbiamo scelto di pubblicare questo suo editoriale curato esclusivamente per noi di Casa di Ringhiera.
Luca Scarpa nasce a Milano, città dove vive e abita, si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Il suo lavoro di ricerca fotografica è incentrato sui luoghi, sul paesaggio urbano e sui dettagli che cerca nella vita di tutti i giorni. Scatta principalmente in analogico, alternando il medio formato al classico 35mm. L’architettura è solo un punto di partenza, il distacco dal mondo e da se stessi è la principale prerogativa per riuscire ad ottenere ciò che si immagina.
Mostre collettive selezionate:
Nutrimento urbano, fondazione Bracco, Milano (2015),
Gea. It’s a (wo)man’s world, Fondazione Bracco, Milano (2015),
Liquid rooms, Ca’ Zanardi, Venezia (2015),
Borders and disorders, Venice Art House gallery, Venezia, (2015),
Impossible landscapes, Glenda Cinquegrana Art Consulting, Milano (2015)
Aldo Rossi a Berlino
Archetipo berlinese
Cattedrali
Frame
In cerchio
Incontri casuali
Lame
La poesia della musica
Leave
Texture
The man