Il bianco e il nero sono i due non colori per eccellenza. Eppure combinati insieme nel loro minimalismo riescono a rendere giustizia a pezzi artistici che hanno tutto un loro significato.
Seguo il lavoro dell’illustratrice Henn Kim da diverso tempo. Ho trovato per caso il suo profilo Instagram più di due anni fa e da allora sono rimasta affascinata da quello che un semplice foglio bianco può trasmettere se combinato a una semplicissima tempera nera.
Le illustrazioni di Henn Kim sono attraversate ed intrecciate tra loro tramite un fil rouge — o noir — in questo caso specifico. Ciò che lega indissolubilmente i meravigliosi disegni è un surrealismo che si dispiega sempre su due o più livelli. Oltre al contrasto tra il bianco e il nero, c’è tutto un immaginario impersonato da disegni di ragazze, animali, fiori ed oggetti appartenenti alla quotidianità.
Ciò che emerge dalle illustrazioni di Henn Kim è anche una particolare attenzione verso l’umanità, le sensazioni, i bisogni e le sofferenze che ognuno di noi riesce a sentire.
La semplicità data dal concetto di nero su bianco viene quasi compensata dal peso della lettura delle immagini. In certi momenti ciò che fuoriesce con molta forza è quel sentirsi troppo piccoli nel vasto mondo dell’immaginazione, quella composta da ragazze-forchette, libri che diventano bordi con vista sul cosmo e vertiginosi tacchi a rotelle.
Henn Kim riesce a comunicare un continuo senso di sorpresa generato da ciò che da negativo può diventare positivo e viceversa. In breve, le sue illustrazioni riescono a tirare fuori il nero dal bianco e il bianco dal nero, come se fossero parti indissolubili di un universo che non possiamo in nessun modo separare.
