di Luca Mata
Che nebbia fitta, sembra Silent Hill.
o forse Silent Hill sembra Rogoredo.
Tra i neon appannati si agitano le sagome dei soliti sbirri coi soliti tossici. Da quando ci sono loro le puttane sono sparite,
i loro clienti clienti ormai vanno dai tofa,
mezzo punto di nera per un pompino staccato.
Uno spruzzo bianco per una spruzza in vena.
Ho fame e tre ore di treno.
Seguo una luce viola fino al mini market,
prendo pane e una busta di speck.
Il Ritter rosso con marzapane mi chiama.
“Auguri”, mi fa la cassiera.
Non andrà da nessuna parte per le feste, dice.
Le passerà qui, in cassa, con tossici e sbirri.
Credo voglia un abbraccio caldo,
qualcuno che le dica andrà tutto bene,
la scopi forte e poi la ammazzi.
Amo quando gli sconosciuti mi donano le loro fragilità,
– mi fa sentire speciale – le custodisco,
pietre preziose di lacrime e dolore.
Ma non ho dimestichezza con gli abbracci,
nessuno mi abbraccia.
Pago e vado verso il mio treno.
Pieno come al solito, e come al solito un coglione occupa il mio posto.
Averti davanti è un valido motivo per essere scortese e mandare via quel tizio dalla mia poltrona in prima fila.
Appoggio pesanti i miei occhi su di te,
penserai che sia un maniaco.
I tuoi occhi stronzi mi scrutano.
Mi vuoi morto o vuoi essere uccisa?
Occhi celesti, molto bionda con le tue tette grosse strette sotto il maglione, e le cosce piene, bianche da DNA slavo.
Allarghi le gambe. Ti lecchi le labbra. Ti accarezzi.
Non è che ti piacerebbe essere soffocata nel cesso del treno dal tuo Renato?
Non lo conosci? lo avresti amato,
ora però ama me.
Io e lui siamo vicini di casa, gli dirò che vuoi conoscere il suo segreto.
E quando ci incontriamo di nuovo, per caso
te lo racconterò in quel cesso lurido del regionale,
quello dove mi hai mostrato le tette,
e mentre ti masturbavi mi fissavi dritto negli occhi.
“sono una troia esibizionista”, mi hai detto all’orecchio.
“se mi guardi così, mi bagno”.
E quando hai chiuso le gambe sei sparita,
mangiata dalla nebbia che mi ha sempre offuscato.
Composition Book | Storia Rossa.
Testo e artwork: Luca Mata
Progetto editoriale: King Koala