I Luminal mi leggono la mente
Sono esplosivi, incazzati (si può dire?) e hanno la consapevolezza di non potersi ascrivere ad alcuna categoria. Sto parlando dei Luminal, band indie rock italiana che dal 2005 a oggi ha pubblicato quattro album e due EP. Mi voglio soffermare però sull’ultimo album, Acqua azzurra, Totò Riina. Nei testi, così come nei giri di basso e nel frenetico tempo portato dalla batteria di Alessandro Commisso, percepiamo con quanta sincerità i tre componenti della band ci sbattano letteralmente in faccia ciò che pensano. È come se si presentassero al pubblico dicendo: “Noi siamo così, se non vi sta bene il problema è il vostro.” Sono brani come L’operaio della Fiat II: la vendetta e Greetings from Rossano Calabro (Cs) a raccontarci la frustrante ed attuale realtà italiana, quella realtà composta da giovani che vogliono essere tutto meno che simili alla generazione che li ha preceduti. “Che si fotta il padre, che si fotta la madre. Che si fotta la buona educazione, la dignità, la paura, l’autocontrollo. Che si fottano le frasi come: “Non sei capace”, “Non lo puoi fare”, “Non vali niente”. La …