Here’s the story of the Hurricane – Bob Dylan & His Band
Ho ancora appiccicato addosso il sound vibrante di Desire. Dentro le orecchie il suo accento americano, le note di un violino, di una chitarra antica, la malinconia di un’armonica. Difficile mettere su carta una carriera lunga e intensa come quella di Bob Dylan. Complicato come riportare su un foglio bidimensionale il vento, la luce, le onde del mare. È una proiezione impossibile. Chi è Bob Dylan, mi chiedo? Un settantenne che ha fatto la storia della musica? Un profeta? Un dio? Il menestrello del Rock? Il premio Nobel per la letteratura che si è fatto beffa dell’Accademia Svedese? Convengo che è tutto quello che c’è stato nel Nuovo Mondo più o meno dalla corsa all’oro alla contemporaneità, passando per Woodstock, l’epopea Beat, Martin Luther King e la postmodernità. È un po’ come Underworld di DeLillo o come l’Ulysses di Joyce. Complesso, vasto, impegnativo, contraddittorio. È inclassificabile, è tutte le cose belle che a scuola ci insegnano come astratte. È libertà prima di tutto, la libertà intesa come l’intendeva Isaiah Berlin: «resistere, …