Tra altri danzatori
Puoi riconoscere un danzatore dal modo in cui si muove, dal modo in cui i suoi muscoli si contraggono e le sue mani canalizzano l’energia e la esternano. I danzatori hanno un’espressione che volteggia tra gli occhi e la bocca, mai stanca, mai cristallizzata in una muta maschera di terracotta. Tu, forse non mi vedrai mai sotto le luci teatrali. Non mi assaporerai nel mettere in scena la verità su di me sotto la maschera da interprete. Non mi riconoscerai tra altri danzatori. Potrai solo continuare a riconoscermi tra la folla, per il mio sguardo, il mio sorriso, il modo in cui i miei capelli vengono travolti dal vento della metropolitana o dal vento freddo di Dublino. Certo, potremo ballare insieme in mezzo a un prato, su una spiaggia, sotto la pioggia, il sole, l’arcobaleno. Certo, ora non mi resta che ballare nei pochi metri quadri della mia stanza, ad occhi chiusi, tra cornici sparse per terra senza chiodi a cui appenderle, senza persone che trovino in esse un proprio passato, un futuro non vissuto …