Elogio della wishlist
Ieri sera mi sono reso conto di avere un problema: la mia wishlist è stracolma di titoli. Non so come venirne a capo. Mi limito ad annotare gli scrittori che più mi colpiscono, ma sono ugualmente in tanti. Pochi per le nobili intenzioni, troppi per le tasche. Non so mai come comportarmi quando arrivo al dunque. Qualcuno di loro deve pur sempre rimanere fuori dalla lista dei vincitori. A differenza di altri ho una wishlist ancora cartacea — e parecchio disordinata. Pezzi di carta strappata, post-it appiccicati random sulla scrivania, pagine di una piccola agenda blu riempite a mano. Noto di essere circondato da una certa quantità di inchiostro nero. Senza contare tutto quello che si accumula nella mente. Si crea una quantità enorme di roba, e allo stesso tempo la consapevolezza di non riuscire a prenderli tutti. Ad esempio, sfogliando parte degli appunti dello scorso anno, mi soffermo sempre sul particolare rappresentato dai libri scartati in un preciso momento. Mi prometto che verranno tempi migliori, ma puntualmente non mantengo questa promessa: di solito quelli che scarto faccio in modo …