Mi sono decisa ad ascoltare i Blonde Redhead
Quando scopro musica nuova tendo ad ascoltarla in modo ossessivo. Questo è successo anche con una band che è tutto fuorché una novità. Loro sono attivi dal ’93. Di anni allora ne avevo quattro e prima di decidermi ad ascoltare i Blonde Redhead ne sono passati ben ventidue. Il primo brano che ho ascoltato è stato 23, pezzo di apertura dell’omonimo album uscito nel 2007. La voce di Kazu Makino sembra quanto ci sia di più simile a quella di una donna gatto. I riff, i tempi della batteria, i giri di basso, sono raffinati. E anche quando i suoni sono più sporchi e rock, hanno sempre un sound elegante e nitido. La band newyorkese però è per metà italiana e per metà giapponese. I gemelli milanesi Amedeo e Simone Pace, e le giapponesi Kazu Makino e Maki Takahashi, erano la formazione di partenza. Dopo l’uscita dalla band della Takahashi, tra l’altro molto presto, i restanti componenti decidono di continuare come trio. I primi album sono molto più psichedelici, rozzi, quasi hardcore. Se ascoltate In An Expression of the Inexpressible, presente nell’omonimo …