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Il set ai tempi del distanziamento sociale

distanziamento sociale

Videochiamare le modelle per fotografare la schermata della videochiamata. Tipo scimmia in astinenza da set. Non mi viene in mente altro termine. Oppure genialata artistica in pieno distanziamento sociale. Poi mi chiedo, ma c’è differenza? Il passo è breve dagli assorbenti della sconosciuta artista anni ’90 alla banana di Cattelan. Ça va. Dicevo. Scorro i feed di instagram della nostra pagina @casadiringhiera e mi imbatto in queste foto che, insomma come dire, non è che siano belle nel significato originario del termine; ma quello che mi cattura è qualcos’altro, qualcosa che in questi giorni è un po’ ovunque. Dalle stories alla tv alla vita vera. La gente blindata dentro/dietro agli schermi, con la pitonata che fa la camera quando cerca di grabbare un frame dal monitor. (Pitonata: il refresh dei field). Distanziamento sociale a 75 hz. Allora dicevo, scusate mi perdo continuamente, scorro i feed e mi imbatto in queste:  Fighe no? Loro le modelle, dico. Loro sono sempre fighe.  La foto è uno screenshot da computer oppure è una foto dello schermo fatta al momento; …

Oleandri e siccità

oleandri e siccità

Oleandri e siccità è la seconda parte di “When in Sardinia”, progetto letterario e fotografico di Ilaria Sponda   Oleandri e siccità D’improvviso,  All’orizzonte, il mare, Tavola blu del desinar dei monti.   Non un fil di vento, Non un cinguettio d’uccello.   Non c’è assuefazione  In questo mio cuore blu Lieve e statico affetto Per chi carezza, Come lo Scirocco  La mia libertà.   Ilaria Sponda

YOUniverse s2: l’eterno presente di Lulù Withheld.

YOUniverse, un progetto di Lulù Withheld. In mostra fino al 4 novembre a Paratissima, Torino.   Feeling different. L’invito dell’ultima edizione di Paratissima è quello di mettere in scena il cambiamento, l’evoluzione, quel senso di straniamento, l’altro da sé che muta e si manifesta e risveglia nuove consapevolezze. Sensazioni che diventano materia, “risultato di un’esperienza catartica alla scoperta di sé, in cui il creare diventa l’unico modo per mettersi veramente a nudo“.  Ludovica Romano e Gabriele Pantaleo, i curatori del progetto “Mettersi a nudo” inserito nella sezione N.I.C.E., New Indipendent Curatorial Experience di Paratissima, hanno selezionato diversi approcci alla ricerca dell’identità. Quello di Lulù Withheld è tra questi, qui, a Torino. Lulù Withheld e il suo mondo fatto di racconti per immagini. Quasi sempre fuori fuoco, le sue. Rarefatte e sfuggenti come la sua natura, drammatiche e piene di poesia.  Qui a Paratissima con un dittico, un’installazione claustrofobica con cui si interroga sul senso del sé – vero o presunto – sulla percezione alterata e distorta della presenza, la non-esperienza, la ricerca spasmodica del riconoscimento …

Sono alla fine del mondo e ti aspetto – L’amore (in)compiuto nelle foto di Lulù Withheld e Carver77.

“Metti insieme due persone che insieme non sono mai state; a volte il mondo cambia, a volte no. Può darsi che si schiantino e prendano fuoco, o prendano fuoco e poi si schiantino. Ma a volte, invece, ne nasce qualcosa di nuovo, e allora il mondo cambia”. Sono alla fine del mondo. E ti aspetto. è un progetto fotografico di Lulù Withheld e Carver77, presentato all’edizione bolognese di Paratissima, la scorsa primavera. Una serie di fotografie, fotogrammi che si dispiegano uno dopo l’altro a creare un racconto di suggestioni vagamente oniriche, perse nei toni cupi e rarefatti del rosso e del blu. Due individui, Lulù e Carver, che si sono trovati una notte di pioggia e, mescolando insieme loro immagini e parole, sono riusciti a creare un racconto intimo, passionale e intenso come solo certe storie nell’oscurità possono essere. Una storia d’amore. Una possibile, tra le cose perdute. Insieme delineano un percorso che non è solo visivo. Non più. Si guardano senza incontrarsi, si sfiorano senza toccarsi e le parole corrono veloci sullo schermo opalescente che …

Sale

  “Il sale ha sapore, ma brucia sulle ferite”   Nella natura nuda Dove occupo un luogo Più grande dei miei sogni. Dalla superficie salina  Parlo in aria, Un accenno, Mi intendo. La verità è che amavo E la verità è che amo  Giorno per giorno l’amore. Il sale ha sapore Ma brucia sulle ferite,   Tirano, scottano, risanguinano E i miei capelli Si tingono Lentamente  Di rosso.   Ilaria Sponda

La Casa Vuota – mi sono fatta un giro tra le foto di Stefano Usberghi.

La Casa Vuota – mi sono fatta un giro tra le foto di Stefano Usberghi.

Che molte delle foto di Stefano Usberghi mi piacciano è un dato di fatto. Che questo suo piccolo progetto “La casa vuota” mi colpisse al cuore non è una cosa scontata. Quando me lo ha spedito, via e-mail, ho guardato queste fotografie e mi è venuto tipo da piangere. Una specie di viaggio a ritroso, empaticamente possibile, che solo la fotografia permette di fare. E la sapiente alchimia di Stefano. Ho deciso di fargli qualche domanda, sul suo lavoro in generale e su questo progetto, che mi ha davvero molto emozionato. Stefano Usberghi è un Direttore della Fotografia classe 1984. Fotografia statica e in movimento per lui sono parte dello stesso percorso di ricerca, scatta lavorando in pellicola su piccolo e medio formato. Quando hai iniziato? Da ragazzino suonavo in una band punk hc. Purtroppo non c’è molto materiale di quel periodo fine anni ’90 a Roma. C’erano un sacco di punk, di skin girl, di mods, di skaters. Avevo una telecamera mini DV, che girava immagini di scarsa qualità, ma al contempo molto affascinanti. …

tu – Kodak Portra 400 [keyframe *18032018]

Kodak Portra 400 [keyframe *18042018]

Ci sei tu. Sei dentro la vasca. Un po’ di schiuma ti si è incollata sui capelli e sulla barba. Mi viene da sorridere per la dolcezza dell’attimo. La porta è rimasta aperta e un po’ ti si intravede. Quel che basta. La luce è di un giallo slavato, il bianco riflette il blu del giorno. Sei pensieroso, oggi. Poi un rumore, un pensiero eccolo ti domina e ti alzi di scatto, l’acqua sul tuo corpo. La schiuma che scende. Lo specchio alle tue spalle rimanda un te stesso. Che guardo. Che guardi. I tatuaggi, i peli, il corpo. Un piede dentro, uno fuori. Rischi di scivolare, quasi di una tenerezza comica. Cerchi il telefono. E rispondi. Bagnato, rispondi. L’immagine dopo sei tu. Stai sbirciando da dietro un vetro, le persone. Il vetro non è perfettamente pulito e getta ombre sul tuo viso. Curioso questo gioco di luci e ombre. Ti somiglia. Sei in pausa. In realtà non le guardi neanche, sei lontano anni luce da quelle persone. Stai pensando ad altro, perché in quei …

“Fuck Me” – by Josh Kern

“Fuck Me” – by Josh Kern

  200 pagine di fotografie e appunti Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un autoritratto allo specchio di questo giovane e talentuoso fotografo tedesco. La foto, in sé e per sé, è molto simile a tante altre che si vedono in giro. Ma poi si guardano le altre sue foto. E ci si accorge che tutte (o quasi) compongono un diario, visivo, di un ex-adolescente che piano sta entrando nell’età adulta. Nelle altre foto ci sono i suoi amici di sempre, la sua fidanzata (o almeno credo), i suoi momenti in bilico di quell’età incerta. Sperduta e arrogante. Ma più di ogni altra cosa, nelle sue foto, ci sono i sentimenti. C’è il suo punto di vista, a volte vulnerabile a volte cazzone. C’è lui, con tutta la sua passione quella che si ha in quel momento preciso della propria vita, che racconta per filo e per segno gli attimi, i suoi, quelli che alla fine sommati uno dopo l’altro compongono le esistenze. Non sono attimi significativi, presi uno per uno. Non lo sono …