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I know this much is true

This much is true

I know this much is true di Derek Cianfrance con Mark Ruffalo in onda su HBO, un episodio a settimana. Alla vecchia nostalgica maniera. (Per il terzo episodio ci tocca arrivare al 24 maggio). Quando finisce il primo episodio succede che ti manca il fiato. Una coltellata dall’inizio alla fine questo primissimo episodio, ma anche il secondo. Probabilmente anche il terzo. Senza tregua senza luce tutto immerso in un grigio verde anni novanta (epoca di ambientazione). Tutto sottoesposto, come i sentimenti. Nascosti. Inviolati. La luce, il sole, solo una volta farà capolino in 59 minuti di storia. In quella scena straziante in cui “Domenico” Dominick/Mark Ruffalo cerca di recuperare suo fratello gemello, Thomas/Mark Ruffalo, nell’acqua del fiume. Adesso posso avere il mio panino al McDonald’s? Quasi religiosa questa sequenza, come del resto lo è anche il sacrificio iniziale quel religious act, di una morte di un volere di una morte di un non accettarla la morte. E poi il sole, eccolo, che inghiotte in controluce i due fratelli, un Caino e un Abele moderni.  “Sono …

Ho guardato tutti gli episodi di Game of Thrones in due mesi

trono

21 giugno 2016. Solstizio d’estate. Sono sola in casa. Sono partiti tutti per le vacanze. Ci siamo solo io e il mio pappagallo. Da giorni mi frulla un’idea in testa. Sarà che qui in casa stanno guardando le puntate di Merlin, oppure mi sono stancata di leggere le condivisioni dalle pagine Facebook a riguardo e di non coglierne l’ironia. Ora ci siamo. Guardo il pilot del Trono di Spade, o Game of Thrones, come preferisco dire. Ho sempre nutrito forti pregiudizi nei confronti di quello che poi avrei definito uno dei colossi targati HBO. Sarà che mi è sempre parsa come una serie TV un po’ nerd. Immaginavo i lettori sfegatati della saga di George R. Martin come una sfilza di sfigatelli dediti al fantasy, che per inciso ho sempre accuratamente evitato. Invece eccomi qui, nel primo giorno d’estate, a sentirmi rimbombare nelle orecchie prima la maestosa sigla e poi che l’inverno sta arrivando. Quello che proprio non riuscivo a comprendere era dove fosse la bellezza di questa serie. Credetemi, poi l’ho capito. Dovevo solo oltrepassare la corazza …

True Detective: amore a prima vista

Ho visto la prima serie di True Detective parecchio in ritardo rispetto al resto del mondo. Sono fatto così. A dir la verità l’avevo completamente rimossa dalla mia lista immaginaria di serie tv da vedere in futuro abbastanza prossimo. Poi un mese fa l’incantesimo. Spuntò così fuori dal nulla, come un vecchio ricordo che emerge quando meno te l’aspetti. Rimasi stregato già dalla sigla di apertura che scorreva sullo schermo, incontrastata dal buio della mia camera. Quella melodia, quelle immagini. Sentivo che sotto già c’erano le basi per quello che — nel mio piccolo — amo definire un cult. Sì, è vero, ignoravo fino a quel momento l’esistenza dei The Handsome Family. Ma come me ci sarà stato un numero elevato di gente che, rimanendo colpita dal brano, è corsa su YouTube a cercare qualcosa in più sugli autori, oppure semplicemente a riascoltare all’infinito Far From Any Road. Altra questione che vorrei sollevare: i personaggi. Bene, Leonardo DiCaprio quell’oscar doveva vincerlo. Forse, giusto per avvalorare la tesi del complotto — questi complotti sono ovunque –, su di lui aleggia davvero una congiura messa su …