Un istante
Guardo attraverso il vetro della mia finestra, quella della camera che affaccia sulla strada. La quarantena è strana: non mi è mai piaciuto uscire, eppure adesso che sono costretto a non farlo, mi manca.La mente umana è troppo contorta, per i miei gusti. Ho letto da qualche parte che sembra essere sempre un’uggiosa domenica di fine inverno. Uno di quei giorni che speri passi in fretta, in cui cerchi di risparmiare le energie, perché questa giornata così insapore non merita nemmeno un accenno della mia vitalità. Non saprei trovare un paragone migliore. Faccio un sospiro. Me ne sono accorto, perché da quando mia madre mi ha chiesto “come mai sospiri sempre?”, ho deciso di contarli.Oggi ne ho fatti quattordici. Che giorno è? Sabato non di sicuro, altrimenti mamma starebbe impastando la pizza. Sono piuttosto indeciso tra mercoledì e giovedì, per cui decido di andare ad accendere la radio: è uno di quei modelli nuovi, ultra attrezzato, ultramegatutto. L’avrò usata due volte, in vita mia. Me l’ha regalata Lei, perché diceva che in questa casa “c’è …