Stava tornando
di Nellie Airoldi Gate numero 25. Stava tornando. Nel terminal le voci si coprivano l’una con l’altra. Entusiasmo e noia e rabbia si alternavano davanti al gate numero 25 ma nelle sue orecchie il tutto era solo un ronzio lontano, un sibilo insistente ma secondario che non riusciva a distrarla dai suoi pensieri tutti presi dal fatto che sì, effettivamente, stava tornando. Il fatto è che non l’aveva realmente deciso: è stata una semplice reazione, forse l’istinto o soltanto la sopravvivenza. È successo che quel giorno si era svegliata e aveva capito che doveva tornare, non poteva più restare là a sperare che le cose si sarebbero sistemate da sole. Il problema però, mentre stava al gate numero 25, è che quasi certamente le cose non si sarebbero mai sistemate davvero, ripresentarsi da dove era partita forse non era la soluzione migliore ma dopotutto lei che altro avrebbe potuto fare? Non riusciva ad immaginare altre soluzioni ed era proprio per questo che stava tornando. È la stessa sensazione che si prova quando tutte le persone che …