Le tentazioni di Polly Nor
Anche io, come tutti voi, ho una serie di illustratori preferiti. Ad essere sincero, quello che ho instaurato con loro, con i loro lavori, è un rapporto che vede la sua base eretta su quello che facevo con frequenza quando avevo quattordici anni, ovvero passare gran parte del tempo a disegnare, con tanto di musica in sottofondo e sogni oltre ogni limite. Certo, dallo sciocco disegno all’illustratore affermato ce ne passa di acqua sotto i ponti, ma ogni volta che mi trovo davanti ad una tavola che cattura inspiegabilmente la mia attenzione, mi perdo in quel circolo vizioso che è l’immaginazione e la successiva interpretazione di quello che ammiro. A volte sento qualcuno parlare dell’impossibilità di un’illustrazione di suscitare riflessioni. Affermazioni come queste fanno sorridere, eppure il nostro vivere quotidiano, i nostri lavori sconclusionati, sono fedelmente fondati sull’illustrazione. Basti pensare all’impiego che di essa se ne fa nel campo della pubblicità. In questo modo si crea un parallelo con un’altra espressione artistica che, giorno dopo giorno, non smette di indagare la realtà e rappresentarla nelle …