The Floating Dismaland: L’Arte nell’era del suo riverbero mass-mediatico
“In tutto il mondo i musei più importanti si sono piegati alla logica disneyana e stanno diventando essi stessi dei parchi a tema. Il passato, fosse pure il Rinascimento italiano o l’antico Egitto, è riassimilato ed omogeneizzato nella forma più digeribile. Senza speranza di fronte al nuovo, ma delusi da tutto quello che non ci è familiare, noi ricolonizziamo tanto il passato quanto il futuro. La stessa tendenza si coglie nei rapporti personali, nel modo in cui ci aspettiamo che la gente confezioni se stessa, le proprie emozioni e la propria sessualità in forme attraenti e di richiamo immediato.” James G. Ballard Se nell’era della sua riproducibilità tecnica l’opera d’arte perde l’aura necessaria a consacrarla tale, oggigiorno, parrebbe che il riverbero mass-mediatico che l’accompagna costringa la critica a non escludere dall’analisi, una sociologia della fruizione. Il soggetto principale, ovvero il pubblico, attraverso il quale l’opera d’arte e nello specifico le installazioni artistiche si completano, diviene così parte necessaria ed elemento d’indagine esso stesso. Una installazione senza pubblico non è arte, così come l’ambiente in cui …